Fitzwilliam String Quartet - Bruckner: Quintet & Quartet - Amadeus
13, 14, e 15: sono i numeri degli ultimi tre quartetti per archi di Šostakovič che, composti tra il 1969 e il 1974, coronano un intero percorso creativo e un'intera stagione della musica sovietica. In particolare il grande Quartetto n. 15, portato a termine a un anno dalla morte del compositore, implica e indica già nei titoli dei suoi sei movimenti (Elegia, Serenata, Intermezzo, Notturno, Marcia funebre, Epilogo) tutti in tempo Adagio, un senso di riepilogo, di commentario e al contempo di congedo resto assolutamente drenante dall'asciuttezza impressionante della scrittura. Il Fitzwilliam String Quartet, formatosi a Cambridge nel 1969, intrattenne da subito una rapporto particolare con i Quartetti di Šostakovič e personale con il compositore; rapporto che è rievocato nel booklet di questa registrazione e di cui porta la testimonianza Alan George, la viola del Fitzwilliam sin dalla sua fondazione. Tesa e concentrata come si conviene, l'interpretazione si segnala per le attenzioni e le intenzioni esecutive, tanto presenti e assidue quanto apprezzabili per la loro essenzialità espressiva, sempre al servizio della scrittura di una concezione compositiva in cui la vita appare vissuta e percepita, ormai, come attraverso uno schermo, da una distanza che non si sa se dia tranquillità oppure metta paura e forse finisce per dare l'una e mettere anche l'altra. Dall'interpretazione certo Šostakovič esce come uno dei grandi autori per quartetto d'archi, se non altro per la capacità di ottenere tanta forza comunicativa con un tale controllo del gesto compositivo.